Di-Segni LIS. Il nuovo testo base sulla Lingua Italiana dei Segni.
di Michele Peroni

Di-Segni LIS (Edizioni 31, 2020) di Samuele Maranelli non è un semplice dizionario della lingua italiana dei segni (LIS), ma è qualcosa di più. Il volume si presenta come un abbecedario illustrato che utilizza tre canali comunicativi: ogni lemma (testo) è associato a un disegno (immagine) e al relativo segno in LIS (segno). Di-Segni è un manuale per imparare a segnare e si rivolge a bambini, educatori e insegnanti, ma anche a chi, semplicemente mosso dalla curiosità, vuole imparare qualcosa sul mondo della LIS.

Quando mi è stato chiesto di recensire il libro mi sono domandato quale potesse essere il mio contributo: non conosco la lingua italiana dei segni e non mi occupo di sordità; ero piuttosto dubbioso sull'efficacia e sull'utilità di una mia recensione. Dopo aver sfogliato il testo ho però capito che, nonostante la mia limitata conoscenza dell'argomento, avrei potuto scrivere qualcosa di interessante. In realtà non sono completamente digiuno in materia, sono un insegnante di lingua e questo mi ha permesso di valutare alcuni aspetti comunicativi del volume e di notare alcuni dettagli che l'occhio di chi è abituato a lavorare quotidianamente con la didattica delle lingue è in grado di apprezzare.

Il libro è funzionale e ben strutturato ed è concepito con un criterio scientifico alla base. Le parole contenute nel volume sono state selezionate partendo dal corpus del Lessico di frequenza dell'italiano parlato di De Mauro, Mancini, Vedovelli, Voghera; da questa raccolta di lemmi fondamentali dell'italiano sono stati eliminati quelli che già comparivano in una pubblicazione simile, piuttosto conosciuta nell'ambiente della lingua dei segni, ma ormai introvabile sul mercato editoriale, l'Immaginario di Manuela Epifano. La selezione operata in Di-Segni ha poi il merito di includere, come recita il sottotitolo: “nuove parole in LIS su tecnologia, natura, scuola, quotidianità.” Il libro colma quindi un vuoto nel mondo dell'editoria specialistica perché, non solo integra la letteratura esistente, ma la arricchisce con una collezione di segni che rappresentano neologismi e brand che sono ormai entrati a far parte del lessico quotidiano della lingua italiana e della LIS. Il volume è inoltre corredato da un utile quanto divertente capitolo finale di natura pratica: una raccolta di schede con esercizi per mettere alla prova il lettore con la dattilogia e la comprensione di alcuni segni.

Imparare una lingua comporta sempre un'immersione in una cultura differente, avvicinandosi alla lingua dei segni ci si avvicina a un diverso modo di comunicare, che ha regole e modalità uniche, ma anche a un patrimonio linguistico e culturale che è sconosciuto a molti. In questo senso, un ulteriore merito del volume è proprio quello di sensibilizzare il lettore verso la ricchezza della lingua dei segni e verso il mondo della comunità segnante (gli utilizzatori della LIS): il libro contiene infatti molte curiosità e aneddoti sui segni e sulla pratica del segnare, pillole di conoscenza che rendono la lettura piacevole anche a un pubblico di non addetti ai lavori.

La veste grafica merita poi un discorso a parte. La qualità estetica delle immagini dona valore aggiunto a un prodotto che nasce principalmente con fini didattici: la sequenza di disegni, che comincia con accendino e termina con zoom, è caratterizzata da uno stile originale e accattivante che invita a creare collegamenti e storie in un'ottica ludica e inclusiva. Sempre ragionando su alcuni aspetti tecnici delle illustrazioni va inoltre riconosciuto il merito all'autore di essere riuscito a condensare concetti astratti in singole immagini. Basta sfogliare il libro per capire che alla base di ogni di-segno c'è un’attenta riflessione sul rapporto tra raffigurazione e significato: se è relativamente facile rappresentare una ballerina, è meno scontato sintetizzare graficamente il verbo scegliere o il concetto di architettura.

Di-Segni LIS, che è patrocinato dall'Ente Nazionale per la protezione e l'assistenza dei Sordi, è sicuramente uno strumento interessante per chiunque lavori nel mondo della scuola e si occupi, a diverso titolo, di inclusione e disabilità, ma può anche diventare un testo di riferimento per chiunque abbia il semplice desiderio di avvicinarsi al mondo dei segni attraverso un'opera accessibile e coinvolgente.